6 Trend Tecnologici per il Post-Pandemia

March 19th, 2021

L’attuale contesto di emergenza dovuto alla pandemia ha dimostrato in maniera definitiva quanto una solida infrastruttura tecnologico-digitale rappresenti un elemento sostanziale e necessario al funzionamento della società. 

Vale la pena evidenziare che larga parte di questa infrastruttura è stata realizzata da un numero di attuali o ex startup che, anticipando alcuni bisogni potenziali, sono riuscite a realizzare quello che oggi permette alle persone di comunicare, lavorare, studiare, curare malattie e limitare gli effetti devastanti della pandemia.

In questo post analizziamo alcune delle tendenze che caratterizzeranno lo sviluppo tecnologico nella società post-pandemia.

1. Deep tech e tecnologie di frontiera

“Deep tech” definisce le startup che sviluppano tecnologie innovative e di frontiera ad alto impatto, accomunate da un rischio tecnologico molto alto e tempi lunghi di R&D e go-to-market. In Europa, circa un quarto delle startup sono riconducibili all’ambito deep tech e, complessivamente, sono valutate 150 miliardi di euro – un incremento notevole rispetto ai 25 miliardi di dieci anni fa. Sempre nell’arco di dieci anni, gli investimenti di venture capital in società deep tech sono aumentati di circa undici volte, raggiungendo i nove miliardi e mezzo nel 2019 (fonte: Dealroom).

L’Europa inizia a maturare la massa critica necessaria per competere con altri ecosistemi più sviluppati, come Stati Uniti e Cina. La strada da seguire, che ha caratterizzato sia lo sviluppo del modello americano, sia quello cinese e israeliano, è rappresentata da una modalità ibrida che prevede una complementarità virtuosa tra innovazione scientifica, capitale umano, e capitale di rischio pubblico e privato, che operino attraverso una reciproca e costante interazione e validazione e siano in grado di creare sistemi integrati e autosufficienti.

2. Quantum cybersecurity e embedded security

Una delle parole più pronunciate (e abusate) del 2020 è stata resilienza. Continueremo a sentirla, perché la capacità di adattarsi e superare gli eventi traumatici è diventata una qualità imprescindibile per le organizzazioni, che adotteranno misure per mettersi al riparo contro ogni tipo di rischio. Di conseguenza, la cybersecurity diventerà sempre più centrale. 

Uno dei trend più interessanti è strettamente legato alla diffusione del quantum computing, cui dovrà corrispondere una evoluzione dei meccanismi di sicurezza. Gli standard crittografici stabiliti per il sistema binario non saranno più adatti al loro scopo e le aziende saranno obbligate a mettere al riparo i propri dati più velocemente di quanto i nuovi computer possano decrittarli – la quantum cybersecurity dovrà sviluppare nuovi modelli matematici e crittografici pensati appositamente per l’infrastruttura quantistica.

L’embedded security è invece un nuovo approccio pensato appositamente per il trilione di dispositivi IoT che si prevede saranno operativi entro il 2025: piuttosto che fare affidamento su misure esterne per rendere sicura la tecnologia, si concentra sulla sicurezza intrinseca, embedded, che funziona non come un’armatura, ma come un sistema immunitario che agisce dall’interno del dispositivo. È il settore in cui opera la nostra portfolio company Exein.

3. Finanza decentralizzata e democratizzazione delle criptovalute

Le criptovalute sono tornate sotto i riflettori e alcune tra le più note, come bitcoin ed ether, hanno toccato nuovi massimi storici (bitcoin pochi giorni fa ha raggiunto i 60.000 dollari). La pandemia ha dato una forte spinta alla crypto-economy e le cause sono diverse, tra cui la crescente digitalizzazione, l’idea di bene rifugio durante i tempi incerti, e un rinnovato interesse da parte degli investitori istituzionali. 

Un numero sempre maggiore di utenti vuole guadagnare e possedere asset digitali: una tendenza che si riflette nelle scelte di brand, retailer e società di pagamento che stanno sviluppando sistemi di rewards e programmi fedeltà che usano la tecnologia blockchain e le criptovalute in alternativa ai tradizionali punti o sistemi di reward cash-based. Uno strumento forte per la diffusione e democratizzazione del mondo crypto.

Prosperano i progetti di finanza decentralizzata (DeFi), che hanno come obiettivo quello di rendere facilmente accessibili tutti i servizi finanziari come prestiti, trading, risparmi e assicurazioni. Risiede qui la filosofia cardine delle criptovalute: un mondo libero da un potere finanziario centralizzato. Sarà interessante vedere come la DeFi gestirà il dialogo con le istituzioni e gli enti governativi – questo è uno dei temi chiavi per l’evoluzione e il consolidamento del panorama crypto, insieme a quello dell’educazione finanziaria.

4. Climate tech, decarbonizzazione ed energie rinnovabili

Abbiamo parlato di criptovalute, consapevoli che una delle maggiori obiezioni sollevate a riguardo è l’ingente consumo di energia per le attività di mining. Questo è innegabile, come il fatto che ci siano emissioni di CO2 associate al consumo di energia elettrica. È altrettanto vero che gran parte dell’energia utilizzata per alimentare questo sviluppo debba provenire  da fonti rinnovabili per poter garantire uno sviluppo sostenibile.

Il climate tech comprende diversi ambiti – energy, mobility, industria 4.0 – che affrontano la sfida della decarbonizzazione dell’economia globale, con l’obiettivo di raggiungere emissioni zero entro il 2050. Dal 2013 al 2019, gli investimenti di venture capital nel climate tech sono cresciuti dell’84%, a un tasso cinque volte maggiore rispetto agli investimenti medi degli altri settori, che si attesta sul 18% annuo. Sono passati infatti dai 418 milioni di dollari nel 2013 a 16,3 miliardi di dollari nel 2019 (fonte: PwC).

La sostenibilità ambientale sarà nel futuro prossimo il grande tema su cui tutti gli investitori tecnologici (e non solo loro) dovranno confrontarsi e prendere posizione. Lo sviluppo di nuove tecnologie volte alla decarbonizzazione dei maggiori settori industriali sarà sempre più centrale nei prossimi anni.

5. Agrifoodtech in continua crescita

Intanto che il mondo inizia a guardare oltre pandemia, la crescita della popolazione e il cambiamento climatico continuano a spingere gli investimenti di venture capital in imprese innovative che possano rispondere alle necessità in evoluzione del pianeta. Durante il quarto trimestre del 2020, le operazioni globali nel settore agrifoodtech hanno totalizzato oltre 2,3 miliardi di dollari, con un incremento del 82% sul terzo trimestre dello stesso anno e del 56% sul quarto trimestre dell’anno precedente (fonte: Pitchbook). 

Anche dal report di AgFunder conferma i trend di crescita. La prima ondata di innovazione sta maturando, come dimostra il numero crescente di round sempre maggiori. La dimensione media delle operazioni growth e late stage è aumentata rispettivamente del 29% e 17% rispetto all’anno precedente. Contestualmente assistiamo ad IPO significative come quella della canadese Farmers Edge, quotata a Toronto per 99 milioni di dollari. Si tratta della prima IPO per una società che si occupa di soluzioni digitali per l’agricoltura, come la nostra portfolio company xFarm.

6. L’avanzata dei SaaS verticali

I modelli SaaS volti a rivoluzionare specifici verticali continueranno a estendersi in nuovi settori e nuovi mercati, consolidando il passaggio da un’economia di prodotto ad un’economia di servizi e di esperienze fruibili mediante interfacce fisiche e digitali. Si tratta sostanzialmente di rendere più efficiente i sistemi distributivi, disintermediando domanda e offerta. È l’approccio portato avanti da brumbrum con l’opzione Car-as-a-Service, che fornisce una maggiore flessibilità e convenienza nell’uso dell’auto e allo stesso tempo permette di creare uno spazio di vendita al dettaglio o noleggio a lungo termine; o BOOM che permette alle aziende di prenotare e realizzare servizi fotografici in tempi rapidissimi con un modello di Photography-as-a-Service

Prima che sia ovvio

Nel corso del 2020, caratterizzato da estrema incertezza, le tecnologie digitali hanno permesso al sistema di reggere e alle organizzazioni di garantire continuità. Nel 2021 è diventato ancora più evidente come la digitalizzazione non sia più un’opzione, ma qualcosa di necessario per gestire una complessità sempre crescente. 

Le opportunità sono molte, ma possono dispiegare il proprio potenziale solo in presenza di capitali e competenze per valutare le proposte. Gli investimenti tecnologici richiedono un orizzonte di lungo periodo: per questo supportiamo imprenditori e imprenditrici a costruire business ad alto impatto che risolvono non solo i problemi di oggi, ma anche e soprattutto quelli futuri, ancora latenti. 

La rapidità nella diffusione di soluzioni in grado di rispondere ai bisogni emergenti della nostra società dipenderà dal livello di integrazione delle varie componenti che determinano lo sviluppo di “innovazione realizzata”: stock di sapere/ricerca – stock di risorse imprenditoriali – e capitale finanziario orientato al lungo periodo capace di accompagnarne la crescita e diffusione.

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